Back to the Game: Prince of Persia: Le sabbie dimenticate

Back to the Game: Prince of Persia: Le sabbie dimenticate

Benvenuti a questa nuova rubrica a cadenza settimanale dove prenderemo in analisi un gioco diverso per ogni settimana, così da consigliarvi ed esplorare attentamente queste opere d’arte moderne. Dal genere action ai complicatissimi e longevi gdr, dagli sparatutto alle simulazioni di corse, e poi ancora platform, rompicapi e picchiaduro.

Per ogni gioco valuteremo, in base a vari aspetti, quanto possa far per voi senza tralasciare, ovviamente, i vari collegamenti con il mondo dell’intrattenimento ad esso correlati (film, serie tv, fumetti, cartoni animati etc.).

Benvenuti in Back to the game.

Prince of Persia: Le sabbie dimenticate

La puntata di oggi è dedicata all’ottavo capito di una grande saga videoludica di produzione Ubisoft, stiamo parlando di Prince of Persia: Le sabbie dimenticate (2010) e si colloca, per la precisione, tra la fine della trilogia de Le sabbie del tempo e Lo spirito guerriero, dando inizio ad una nuova era di giochi che potesse sfruttare le nuove generazioni di console di quella decade (Xbox 360 e Playstation 3).

A livello tecnico ed evolutivo, per molti fan e appassionati di questo genere di giochi, si può definire questo gioco l’antenato di Assassin’s Creed, familiari infatti a neofiti giovani gamers le dinamiche di esecuzione di alcuni passaggi di gioco che insieme andremo ad analizzare, ma ora ecco la trama.


Trama

Il Principe Dastan viene invitato da suo fratello Malik presso il proprio castello nella provincia di Rekem. Al suo arrivo però la dimora del fratello maggiore del protagonista è sotto assedio, Malik per disperazione riscegli, recandosi nella tomba di Re Salomone il suo esercito dannato. Toccherà proprio a noi, protagonisti del gioco, rimettere in ordine il guaio, sgominare demoni e risolvere molteplice rompicapo per salvare nostro fratello e rimettere in ordine tutto.

Per chi si troverà a giocare a questo capitolo di Prince of Persia in questi ultimi periodi saranno ricorrenti, in maniera inequivocabile, le somiglianze con le avventure di Ezio Auditore o Altair (protagonisti delle prime avventure di Assassin’s Creed), questo perché stiamo parlando della stessa casa di produzione, ovvero la Ubisoft.

Per chi è nuovo a questa saga sappiate che Prince of Persia ha una lunghissima storia che ha avuto origine dalla casa di produzione  Brøderbund. Il primo capitolo era stato creato per poter giocare con le console Sega Mega Drive e Super Nintendo, stiamo parlando del 1990.

Giocabilità

Il gioco è in terza persona, scelta tipica per questo genere, che dà modo di vedere la figura intera del personaggio con possibilità di ruotare l’inquadratura a seconda delle nostre necessità di gioco.

Durante la missione dovremo sgominare dei nemici adottando delle combo che uniscono calci e colpi di spada, parallelamente, sarà possibile poi evolvere alcune abilità di combattimento che ci daranno occasione di generare colpi più potenti capaci di infliggere maggiore danno.

L’altro aspetto (a mio avviso più allettante) del gioco sono le acrobazie che dovrete eseguire per raggiungere gli altri livelli che, ci tengo a sottolineare, non saranno mai divisi da caricamenti lunghi o cambi di schermata; questo vi darà la sensazione di assistere ad una lunghissima e spettacolare avventura.

Il doppiaggio è ben curato, in caso vogliate gustarvelo in lingua italiana. La storia non è apparentemente molto originale; ma in realtà non è scontata come sembra e sarà in grado di intrattenervi a dovere, spinti dalla curiosità di sapere come va a finire.

Nel corso dell’avventura avremo modo di interagire con Razia, oracolo dall’aspetto fascinoso di una donna, che ci offre aiuto contro i nostri avversari donandoci la capacità di fermare il corso del tempo, spostarci in salto ad una velocità innaturale e ricostruire parti mancanti delle infrastrutture degli edifici presenti nel gioco. Questo ci consentirà, di volta in volta, di superare sfide sempre più difficili fino al culmine del gioco, che tralasciando tutti gli obbiettivi secondari ha una durata di circa 20 ore.

Attualmente il gioco è reperibile attraverso gli store di ogni piattaforma a prezzo ridotto, soprattutto per il formato PC, tramite il servizio Uplay inserito nel catalogo a prezzo ridotto.

Il Film

Di questo videogame vorrei segnalare in oltre, per rimanere in tema intrattenimento, l’anonimo film legato alla saga, Prince of Persia della Walt Disney (2010) con Jake Gyllenhaal, Alfred Molina e Ben Kingsley, disponibile sul catalogo streaming di Disney Plus. Purtroppo il film non riscosse un buon successo e i produttori abbandonarono, subito dopo il primo capitolo, qualsiasi tipo di progetto ad esso connesso. A mio parere la pellicola non è sgradevole e anzi trovo che sia davvero molto divertente e soddisfacente ma, probabilmente il nome del gioco non ha richiamato un grande interesse da parte del pubblico come speravano i produttori.

Considero Prince of Persia: Le sabbie dimenticate estremamente divertente, nulla di impegnativo sotto il piano di strategia e tattica, ma molto dinamico in fatto di giocabilità, se siete amanti di questo genere non potrà che farvi piacere giocare nei panni di un guerriero persiano in un’atmosfera ben curata e dal dettaglio grafico sorprendente per il periodo in cui è stato creato. Se siete interessati alle avventure ricche di elementi storici e fantasy amalgamati fra loro questo gioco fa per voi! Non lasciatevelo sfuggire e riscopritelo in questo periodo di astinenza da viaggio e spostamento, con un po’ di immaginazione vi ritroverete in un luogo fiabesco, dove siete voi il visitatore capace di cambiare le sorti del reame Persiano. Fatevi avanti!